SOGNANDO IL SALENTO – PUGLIA

Quando gli amici di Dee Notte (i Vitiello di Radio Deejay) mi hanno proposto di parlare della Puglia e della Riserva di Torre Guaceto, ho detto subito di sì.

Non ci sono mai stata, ma mi sono documentata raccogliendo informazioni tra internet e guide cartacee (sì, esistono ancora e io le adoro). Ho così messo a punto un possibile itinerario per un weekend lungo…

Qualcosa mi dice che a breve cercherò di trasformarlo da sogno in realtà.

L’itinerario
Si parte da Brindisi

Si inizia con un volo su Brindisi: arrivando in città la mattina presto, si avrebbe tutto il tempo di passeggiare per il centro storico e ammirare il porto (pare che l’ideale sia farlo da viale Regina Margherita), il castello aragonese e le colonne romane, che indicano il punto terminale della via Appia. E ancora: il Duomo, Piazza Santa Teresa, la chiesa di San Giovanni al Sepolcro, che nel tempo fu sede dei Templari prima e dei Cavalieri del Santo Sepolcro poi, il castello svevo, la fontana Tancredi e molto altro.

Il mattino dopo si potrebbe partire alla volta della chiesa di Santa Maria del Casale: situata a soli tre chilometri da Brindisi, è nota ai più perché qui si svolse il celebre processo con il quale, nel 1312, venne sciolto l’ordine dei Templari.

La Riserva di Torre Guaceto

Superata la chiesa, l’itinerario ci porta alla Riserva di Torre Guaceto. Dal 2000 l’intera area è Riserva naturale statale, riconosciuta di importanza internazionale, e oasi protetta gestita dalla sezione regionale del WWF. Ad accogliere i visitatori c’è Torre Guaceto, torre costiera del ‘500. Ma quel che più conta è che, da quanto ho letto, visitare la Riserva è come immergersi in un eden naturalistico fatto di calette sabbiose, mare trasparente e praterie di Posidonia. È inutile che vi dica che indossare il costume è obbligatorio, vero? 

Personalmente trascorrerei i questa zona almeno due notti, così da potermi rilassare al mare per un paio di giorni.

Carovigno e dintorni

E poi via, next stop il Santuario della Madonna del Belvedere. La chiesa ottocentesca sorge su una grotta molto suggestiva, un tempo abbazia dei monaci basiliani e all’interno della quale si possono ancora ammirare affreschi greco-bizantini.

Superato il Santuario, si raggiunge Carovigno: il castello Dentice di Frasso, che pare risalga all’epoca normanna, merita sicuramente una visita, così come la chiesa Madre.

Ostuni

Ultima tappa: Ostuni. Nota come “la città bianca” per via della colorazione di tutte le abitazioni del borgo, sorge su tre colli e, dalle foto che ho visto, il nucleo principale mi sembra un mix tra una casbah araba e un paesino greco. Il centro storico si sviluppa attorno alla Cattedrale Santa Maria dell’Assunzione ed è un continuo alternarsi di stradine e scalinate.

Personalmente credo trascorrerei qui la mia ultima notte di tour (anche due se le ferie lo consentono), per poi fare ritorno a Brindisi e volare a casa.

Quattro notti e cinque giorni potrebbero quindi bastare per un brevissimo assaggio della Puglia. 

Ma ora tocca a voi, amici pugliesi, dirmi cosa ne pensate di questo itinerario. Ogni consiglio è ben accetto perché a breve, spero, sarà davvero tempo di #roadtopuglia.

Riascolta qui la puntata di Dee Notte del 18.06.2021 (dal minuto 1.29’04”)