Quattro giorni in Alto Adige tra mercatini di Natale, laghi incantati e passeggiate nella neve

Da Bressanone all’Alta Badia, passando per il Lago di Braies

State organizzando un weekend lungo in Alto Adige, ma non sapete bene dove andare, cosa fare, dove mangiare e dove dormire?
Siete sul blog giusto. Salite a bordo con me, vi porto a scoprire un itinerario da non perdere tra mercatini di Natale, laghi incantati, passeggiate nella neve e, naturalmente, belle strade da percorrere.
Si parte da Bressanone, si passa dal lago di Braies, si cammina in Alta Badia e ci si diverte alla guida sul Passo Gardena
Siete pronti?
Partiamo!

1° giorno: Bressanone e San Candido

Bressanone: non solo mercatini di Natale

La prima tappa di questo itinerario è Bressanone: da qualsiasi parte d’Italia arriviate, la via più facile e rapida per raggiungere questa città è l’Autostrada del Brennero in direzione Austria, così la troverete ad attendervi poco fuori dal casello.

Nel navigatore inserite “Bressanone centro”; una volta lì, superata la missione parcheggio (ce ne sono diversi a pagamento e a disco orario – ricordatevi di averne sempre uno in macchina… leggete il mio articolo in merito alle 10 cose utili che non possono mancare in auto 😉), immergetevi tra i suoi caratteristici vicoletti e non ne rimarrete delusi, anzi.

Io me ne sono innamorata e sono certa che le case basse e colorate tipiche della zona e i portici conquisteranno anche voi; difficilmente riuscirete a resistere alla tentazione di fotografare tutto, specie se sullo sfondo avrete uno dei campanili o delle torri della città.

Naturalmente, in questo periodo la visita ai celebri mercatini di Natale è immancabile: si trovano in piazza Duomo e offrono la possibilità di acquistare specialità gastronomiche, prodotti dell’artigianato tipico locale e anche di gustarsi un buon pranzetto veloce a base di gulash o bretzel farciti.

Mentre siete in piazza, aguzzate un po’ la vista perché, “nascosta” tra le bancarelle e le decorazioni natalizie, c’è una bella fontana. 

Se poi avete tempo a sufficienza, visitate il Duomo con il suo chiostro, la Colonna millenaria, il Giardino dei Signori, la Chiesa Parrocchiale e la Torre bianca.

Conclusa la visita, potete decidere se restare nei dintorni e andare a vedere l’Abbazia di Novacella e il Forte di Fortezza, o se proseguire verso San Candido come abbiamo fatto noi.

San Candido: set cinematografico e poi…

Se avete visto San Candido in diverse fiction tv e non vedete l’ora di vederlo perché in televisione vi è sembrato fantastico, vi dico subito di abbassare un po’ le vostre aspettative.

Sarà che noi ci siamo stati a fine novembre, periodo in cui la maggior parte dei negozi e dei locali sono chiusi, sarà che l’illuminazione dei sui vicoli non era il top e che le bancarelle dei mercatini di Natale erano ridotte ai minimi termini, sta di fatto che questo borgo non ci ha entusiasmati del tutto.

In ogni caso, una visita veloce la merita e già che siete lì vi suggerisco di visitare il piano sotterraneo del negozio Wachtler, lungo il corso principale: è collegato con il Museo di Storia naturale DoloMythos quindi, tra i tanti addobbi natalizi che lo adornano attualmente, potrete scovare riproduzioni di piccoli dinosauri e reperti storici unici. Naturalmente, vale la pena salire di un piano e andare alla scoperta dell’intero museo, i bambini ne saranno sicuramente felici.

Dato che ormai si sarà fatto tardi, probabilmente vi fermerete a cena in paese: ahi noi non ho modo di suggerirvi dove mangiar tipico qui, perché la nostra esperienza non è stata delle migliori. Posso solo dirvi che, se decidete di andare al Theatercafè Zentral, è meglio che lasciate perdere i canederli e ordiniate una pizza.

Per la notte vi suggerisco, invece e senza ombra di dubbio, l’agriturismo Hanslerhof: è a soli 5 km da Lago di Braies, le camere sono in tipico stile montano con legno ovunque, super pulite e con una splendida vista sulle cime circostanti, e la mattina potrete ricaricarvi con un’ottima e abbondante colazione.

2° giorno: Lago di Braies e Mercatini di Natale di Brunico

Lago di Braies: il lago più instagrammato d’Italia

Dopo una sana dormita e una ricca colazione, cosa c’è di meglio di una passeggiata attorno ad uno dei laghi più belli e instagrammati d’Italia?

Raggiungere il Lago di Braies è molto semplice: la strada è una e non si può sbagliare. Attenzione, però, a non arrivare troppo tardi, altrimenti correte il rischio di trovare pieno il primo parcheggio (a pagamento) e di dover fare un po’ di strada in più a piedi.

E ora veniamo al lago: confesso che “l’effetto wow” che mi aspettavo non c’è stato completamente. È indubbiamente una splendida location, ma me lo aspettavo diverso. Sarà stato il livello basso dell’acqua o la tanta gente presente, sta di fatto che il primo impatto mi ha lasciata perplessa.

Per fortuna abbiamo deciso di fare il giro dell’intero lago, per allontanarci un po’ “dalla massa” e abbiamo avuto modo di goderci scorci unici e un gioco di riflessi pazzesco tra lago e montagne innevate. Questi sì da “effetto wow”!

Detto questo: mettetevi un paio di scarpe comode e adatte al percorso (si può fare anche con scarpe sportive, ma sapete bene come la penso!) e partite. La camminata non durerà più di un’ora e, a parte un paio di punti un po’ ghiacciati, è facile e alla portata di tutti.

Brunico e i suoi mercatini di Natale

Lasciato Braies, dirigetevi verso Brunico.
È il cuore pulsante della Val Pusteria e il suo centro storico è davvero grazioso.

La prima cosa in cui vi imbatterete arrivando in città sono i mercatini di Natale: qui vi consiglio di andare a vedere l’artigiano che realizza candele nella casetta posta proprio accanto all’ingresso del “villaggio natalizio”, la sua manualità è impressionante.

Per quanto riguarda la cittadina in sé, invece, vi suggerisco di passeggiare tra i suoi vicoli, visitare la chiesa di Santa Maria Assunta risalente alla metà dell’800 e di andare alla scoperta del Castello che domina la città e che ospita uno dei musei allestiti da Reinhold Messner dedicato ai popoli di montagna.

Conclusa la visita, risalite in macchina e partite alla volta dell’Alta Badia: per raggiungerla vi basteranno poco più di quaranta minuti e vi garantisco che non ne rimarrete delusi, anzi.

3° giorno: Alta Badia, camera con vista e passeggiata sul Sentiero dei Larici

Appartamenti La Viola: camera con vista

Chiudete gli occhi e immaginate di svegliarvi in una casa di montagna, aprire la finestra e…. BOOM!
Davanti a voi c’è una splendida vista su Corvara, fulcro dell’Alta Badia, e sulle montagne che la circondano.

Ecco, questa sarà la splendida realtà che vivrete se sceglierete di soggiornare a La Viola, casa vacanze posta ai piedi del Sassongher.

Io in questa casa ho avuto la fortuna di trascorrerci più di vent’anni di vacanze in Valle, ma ogni volta che guardo fuori da quella finestra l’emozione va alle stelle.

Avendo a disposizione l’intero appartamento, potrete fare colazione comodamente in casa, noi ci siamo organizzati comprando dell’ottimo (ma carissimo) pane con frutta secca ai mercatini di Natale di Bressanone e della squisita marmellata di strudel a San Candido.

Alla scoperta del Sentiero dei Larici a San Cassiano

Una volta rifocillati, salite in macchina e dirigetevi verso San Cassiano, per la precisione verso l’Agriturismo Ciasa Rü. Parcheggiare non è semplicissimo, ricordatevi che lungo queste strade devono poter passare anche i trattori, ma una soluzione la si può trovare. Alla peggio si parcheggia più giù e si cammina un po’ di più.

Una volta lasciata l’auto, si sale fino a raggiungere l’inizio del Sentiero dei Larici.
Preparatevi ad immergervi nella neve e a godere di una vista mozzafiato sulle cime più belle dell’Alta Badia

Qui uno scarponcino da montagna è caldamente consigliato, perché il sentiero in inverno non è molto battuto e si finisce in fretta con la neve a metà polpaccio, ma vi garantisco che il percorso è alla portata di tutti.

Il Sentiero dei Larici normalmente prevede un giro ad anello; vista la tanta neve, noi non siamo riusciti ad individuarlo tutto e ne abbiamo percorsa solo una parte, ma devo dire che è stata comunque una splendida esperienza.

Seguendo le staccionate in legno e i muretti a secco, si cammina per una mezz’ora abbondante fino a raggiungere un antico mulino, il tutto con vista sull’altopiano del Pralongià, il Parco Naturale Puez-Odle e il Sasso Croce (il rifugio Sasso Croce da qui si raggiunge in poco più di un’ora di cammino e qualcosa mi dice che la prossima estate rifarò questo sentiero fino ad arrivarci).
Al ritorno si fatica un po’ di più visto che il percorso è in salita, ma è davvero super abbordabile.

Siccome a furia di camminare viene una certa fame, ecco i miei consigli su dove far merenda e dove mangiare in Val Badia.

Purtroppo, le due malghe che volevo provare (una in realtà riprovare) erano chiuse, quindi per merenda siamo andati al Bar al Lago di Corvara, dove abbiamo mangiato un ottimo strudel, e per cena al ristorante pizzeria L’Fana di La Villa, buoni i canederli e anche il goulash, anche se mangiare in malga è tutta un’altra cosa.

4° giorno: sui tornanti del Passo Gardena e pranzo a Gudon

Passo Gardena: amanti della guida, seguitemi!

Dopo una ricca colazione in casa e un ultimo sguardo a Corvara dall’alto, tocca rifare i bagagli e partire per tornare a casa.
Le possibili strade da percorrere per raggiungere l’autostrada del Brennero sono due: la prima passa da Brunico e Bressanone, la seconda dal Passo Gardena.

Naturalmente, un’amante della guida come me non può che suggerirvi la seconda: tornanti su tornanti per arrivare in cima al Passo e godere di una vista pazzesca sull’Alta Badia da una parte e la Val Gardena dall’altra…

Beh, almeno di solito è così.

Questa volta, però, a causa di una nevicata in corso, il panorama non era visibile, ma la strada è stata comunque davvero bella da affrontare.

E per chi se lo stesse chiedendo… sì, l’ho fatta con la mia piccola Hyundai i10, naturalmente gommata neve, che anche in quest’occasione se l’è cavata alla grande.

Arrivati a Selva di Val Gardena una tappa da Erse Nature è d’obbligo.

Qui vengono prodotti oggetti in legno pazzeschi, tra i più famosi ci sono i visi degli gnomi portafortuna da mettere fuori dalla porta d’ingresso di casa e le statuine del presepe, ma ci sono anche i cuscini riempiti con fiocchi di legno di cirmolo che conciliano il sonno. Insomma, tante idee carina per i regali di Natale e non solo.

Ristorante Turmwirt: per chiudere in bellezza con un pranzo tipico

Ultima fermata del tour non può che essere il Ristorante Turmwirt di Gudon: situato a soli 5 km dal casello di Chiusa, è la tappa ideale prima di imboccare l’autostrada per tornare a casa.

In qualunque sala si pranzi, si è avvolti da una calda atmosfera che sa di casa e di montagna. Il legno la fa da padrone e le specialità preparate dallo chef fanno venire l’acquolina in bocca già solo a leggere il menù.

Un menù che varia in base alle stagioni, ma il tris di canederli non manca mai ed è il piatto che vi consiglio di più in assoluto.

Il nostro tour termina qui, perché non c’è miglior modo di salutarsi che con la pancia piena, un brindisi e un sorriso sulle labbra.
Non trovate?

Fatemi sapere se decidete di ripercorrere questo itinerario alla scoperta di questi meravigliosi luoghi dell’Alto Adige e come lo avete trovato.

Noi ci vediamo al prossimo itinerario!

Info utili

Il percorso

Da Monza a Monza: totale 880 km di tour
Distanze da Bressanone, prima tappa:
315 km da Monza
193 km da Verona
250 km da Venezia
321 km da Bologna

Con quale auto ho viaggiato

Hyundai i10 del 2014, la mia piccolina

Dove dormire

Durante il nostro tour abbiamo alloggiato all’Agriturismo Hanslerhof di Braies e presso l’appartamento La Viola di Corvara.

In zona ci sono comunque moltissime soluzioni disponibili, come l’Hotel Ladinia di La Villa e il Centrale di Colfosco.

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Con chi ho viaggiato

Con il mio compagno

Data viaggio

25-28 novembre 2022

2 Comments

  1. Averti potuto ospitare in casa mia è stato un piacere, sei parte della mia famiglia ormai! Francy sei una ragazza fantastica 😘

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