Ho provato per voi il Rifugio Motta, il Rifugio Cristina e il Rifugio Alpe Musella
Siete in vacanza in Valmalenco e siete alla ricerca del rifugio giusto in cui pranzare?
Ecco i tre che ho provato per voi durante un weekend lungo in valle.
1. Rifugio Motta – Alpe Palù
I migliori sciattò di sempre
Siete pronti a gustarvi i migliori sciatt di sempre?
No, non sto scherzando! In vita mia ne ho provati tanti, ma mai buoni come quelli del Rifugio Motta.
Ma andiamo con ordine e spieghiamo cosa sono gli sciatt: si tratta di strepitose frittelle che nascondono un cuore saporito di formaggio Casera e sono un piatto tipico della Valtellina.
In questo rifugio le fanno con una panatura sottile e delicata, che non appesantisce minimamente. Davvero eccellenti.
E poi ci sono gli affettati e i formaggi, tutti buonissimi. Tra i tanti primi piatti proposti, io ho scelto speatzle di castagne con bresaola e noci, mentre mia mamma e mia sorella hanno preferito un bel piatto di tagliatelle ai funghi. Papà ha puntato tutto su una tagliata di manzo con polenta taragna. Per concludere, strudel di mele e frutti di bosco. Adoro.
Tutti piatti gustosi, cotti al punto giusto e ben impiattati: che dire, ci siamo goduti un pranzo davvero notevole, il tutto davanti a un panorama mozzafiato.
Questo posto merita davvero un bel 10.
Costa qualcosa più degli altri, ma vi garantisco che vale ogni centesimo speso!
Come raggiungere il Rifugio Motta
Da Chiesa in Valmalenco, località Vassalini, prendete la funivia che porta all’Alpe Palù.
Da lì, scendete fino a raggiungere “l’ascensore” che porta verso il lago Palù e lasciatevelo sulla sinistra, imboccando il sentiero sulla destra. In realtà non è un vero e proprio sentiero, ma quella che d’inverno è una pista da sci. Risalite il primo tratto e poi sì, imboccate il sentiero vero e proprio che vi porterà fino al Rifugio Motta, regalandovi splendidi scorci panoramici sul Lago Paludandosi e le vette circostanti.
Per percorrere l’intero percorso non vi occorreranno più di 30/45 minuti.
Il rifugio è davvero molto bello, elegante e curato in ogni dettaglio. Vi si può anche soggiornare e credo proprio che la prossima estate lo farò.
NB. Questo è il percorso che ho seguito nel 2021. Nel 2022 la funivia è chiusa quindi, per raggiungere il rifugio, potete andare a San Giuseppe, prendere la seggiovia (18€ ad adulto A/R) e arrivare poco sotto “l’ascensore” di cui vi parlavo. Da lì troverete le indicazioni per il rifugio, più o meno saranno una decina di minuti in più di cammino.
2. Rifugio Cristina – Alpe Prabello
Pizzoccheri e torte
Cosa vuoi mangiare in una fredda e piovosa giornata di fine estate in Valmalenco se non un buon piatto di pizzoccheri? Sono l’ideale per recuperare energie, soprattutto dopo una bella camminata.
Al Rifugio Cristina ci ero già stata lo scorso anno e ne avevo apprezzato le torte; questa volta ci siamo gustati il pranzo completo. Dai taroz ai pizzoccherri, belli burrosi e formaggiosi come piacciono a me. E poi polenta e funghi, polenta e cervo… E per finire una buona crostata di mirtilli.
Voto 7
Prezzi medi
Come raggiungere il Rifugio Cristina
Si parte dal parcheggio situato a metà strada tra Franscia e Campo Moro, a una mezz’ora di strada da Chiesa in Valmalenco.
Per arrivare all’Alpe Prabello (Rifugio Cristina) ci vuole un’oretta/un’oretta e mezza di cammino, dipende dal passo: tratti di media pendenza si alternano a dolci sali-scendi. Dopo i primi venti/trenta minuti circa di salita (consiglio di entrare nel bosco appena possibile), si arriva ad un bivio.
Anche se non segnalato, il rifugio si può raggiungere da entrambi i sentieri, ma il consiglio è quello di seguire il 347 (quello che vi porta tra i prati).
Altri 30/40 minuti di cammino e si arriva al rifugio.
Per rientrare alla base avete tre possibilità:
- rifare il percorso dell’andata
- prendere il sentiero alto (guardando il rifugio potete scorgerlo sulla sinistra, accanto alla cascatella): questo percorso vi porterà a camminare in mezzo a prati infiniti, quasi foste in un dipinto. Scendete verso il rifugio Ca’ Runcasch e ben presto vi ritroverete a incrociare il bivio del mattino
- rifare l’ultimo pezzo del cammino fatto all’andata ma, arrivati al primo bivio, imboccare il sentiero di destra che porta al rifugio Ca’ Runcasch, dove si può fare merenda con ottime frittelle, e continuare la discesa fino a raggiungere nuovamente il parcheggio
Per chi volesse fare questa camminata con passeggini adatti allo sterrato: al primo bivio tenete la sinistra, restando quindi sul percorso principale. Arriverete così al Rifugio Ca’ Runcasch e da lì potrete continuare a salire fino al Cristina.
3. Rifugio Alpe Musella
Per ripararsi dal maltempo
Dei tre rifugi in cui ho pranzato quest’estate, il Rifugio Alpe Musella è sicuramente quello che mi ha convinta meno, ma in caso di maltempo può essere una buona soluzione per ripararsi dal freddo.
Il menù è fisso: polenta e spezzatino, formaggi misti e salsicce. Extra il dolce. Tutto buono, ma nulla di che.
Altra nota non positiva: questo è stato l’unico rifugio in cui non ci è stato chiesto di esibire il green pass per entrare.
Voto 6-
Prezzi medi
Come raggiungere il Rifugio Alpe Musella
Subito dopo l’ingresso in Campo Moro, a una mezz’ora di strada da Chiesa in Valmalenco, sulla sinistra vedrete una chiesina. Potrete decidere di parcheggiarle accanto (negli appositi spazi) o di proseguire lungo la strada sterrata per raggiungere il parcheggio più a valle. Noi abbiamo optato per la seconda soluzione.
Da lì imboccate il sentiero ben segnalato e in 30/45 minuti vi ritroverete al rifugio. A parte un passaggio leggermente scivoloso, il percorso è facile e percorribile da tutti coloro che non hanno problemi di deambulazione (no passeggini).
Questo giro non è particolarmente panoramico, ma potrete osservare rocce dai mille colori e, una volta giunti in vetta, vi ritroverete in una sorta di meraviglioso anfiteatro di bellissime montagne.
Località: Valmalenco (SO)
99 km da Lecco
160 km da città Milano
Data viaggio: agosto 2021
Con chi ho viaggiato: con la famiglia
Dove mangiare la sera: se vi fermate in valle per il weekend vi suggerisco di cenare in uno di questi ristoranti
– Il Vassallo – Chiesa in Valmalenco: qui potrete degustare sia i piatti tipici della valle, sia quelli più classici della cucina italiana.
Il ristorante si trova in zona Vassalini ed è situato all’interno de “La Cà di vè scuf” (La Casa del Vescovo).
La casa fu per secoli abitata dalla famiglia Vescovo. All’interno di questo edificio è ancora ben visibile il cosiddetto sås di sèt cà (sasso delle sette case), un macigno di dimensioni notevoli sul quale fu edificata la casa, cosi chiamata perché questa nel corso dei secoli giunse ad avere contemporaneamente fino a sette proprietari: a quell’epoca si era proprietari anche solo di uno o due locali, all’interno di una stessa casa.
– Ristorante Braciasco – Località San Giuseppe, Chiesa in Valmalenco: è un mix tra un ristorante e un rifugio di montagna. Il servizio è più “alla buona” rispetto a “Il Vassallo”, ma i pizzocheri che si mangiano qui sono più buoni.
Regole da non dimenticare mai quando si va in montagna:
- Si cammina solo ed esclusivamente con scarpe adatte allo scopo, niente sandali o scarpe con suola liscia.
- Si usano zaini comodi, che non vi limitino nei movimenti
- I rifiuti si portano sempre a valle: la natura è un dono e dobbiamo averne cura
- Si fanno camminate che sappiamo essere alla nostra portata: purtroppo basta poco per farsi male e non ne vale la pena. Come vedrete se sceglierete una delle camminate che vi ho suggerito, anche un percorso semplice può offrire scorci unici
- Nello zaino non devono mai mancare: giacca impermeabile, copri zaino, calze e maglia di cambio, mappa della zona, telo per stendersi al sole, occhiali da sole, borraccia con scorta d’acqua
- Personalmente consiglio di portare anche: bastoncini (facilitano la camminata), carte da gioco, macchina fotografica, un buon libro, telefono con power bank di emergenza (quando la linea non prende la batteria tende a scaricarsi rapidamente), una tavoletta di cioccolato.
Scoprite di più in questo video.
Rifugio Motta Top. Se ci andate d’inverno e avete la fortuna di trovare la giornata da cielo terso e sole caldo, mangiate in terrazza. Oltre alla qualità del cibo, semplicemente straordinaria,(sciatt, spietzle, ravioli selvaggina con burro e timo, e potrei continuare ancora) resterete incantati dalla bellezza del panorama con le cime innevate a 360°.
Una sosta al Motta per un boccone vi permette di ricaricare le pile e riprendere a sciare senza problemi. Oltretutto, siete ai bordi della “Nana”, una delle nere più belle del comprensorio.