“Come una notte a Bali” è il secondo, affascinante romanzo del nomade digitale Gianluca Gotto. Come “Le coordinate della felicità”, anche questo libro è un viaggio, non solo fisico, ma soprattutto emotivo e spirituale. Ambientato principalmente sull’incantevole isola di Bali, il libro narra la storia Luca, che si ritrova a fare i conti con le sue paure e insicurezze, cercando di riscoprire se stesso e il senso autentico della vita.
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La trama di “Come una notte a Bali”
Può uno specchio lasciato per errore davanti a una scrivania cambiare la vita di qualcuno?
A quanto pare sì, ed è proprio quel che accade a Luca, il protagonista di “Come una notte a Bali”.
Non ha ancora compiuto trent’anni, ma ha quello che da molti verrebbe considerato “un buon lavoro”, una casa che condivide con la fidanzata, amici con cui trascorrere le serate…
Sembra non mancargli nulla, eppure vedersi riflesso in quello specchio lo manda in crisi, lo porta a riflettere sulla sua vita, sul percorso intrapreso e su ciò che desidera davvero per il suo futuro.
Nelle prime pagine del libro, troviamo anche una riflessione di Charles Bukowski:
“Come cazzo è possibile che ad un uomo piaccia essere svegliato alle 6:30 da una sveglia, scivolare fuori dal letto, vestirsi, mangiare a forza, cagare, pisciare, lavarsi denti e pettinarsi, poi combattere contro il traffico per finire in un posto dove essenzialmente fai un sacco di soldi per qualcun altro e ti viene chiesto di essere grato per l’opportunità di farlo?”.
Ed è proprio questo che sembra chiedersi Luca: è davvero questa la vita che voglio per me? È davvero così che sognavo la mia vita e il mio futuro?
Piano piano inizia il suo percorso di cambiamento, un’evoluzione che nessuno sembra comprendere e che lo porterà a decidere di raccogliere le sue cose in uno zaino e a partire per Bali.
Un viaggio che lo cambierà nel profondo, facendolo innamorare di una vita che non pensava minimamente potesse essere la sua.
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Perché leggere questo libro
Confesso che quando ho iniziato a leggere “Come una notte a Bali” ho pensato fosse troppo simile a “Le coordinate della felicità” e mi sono chiesta che senso avesse continuare a leggerlo e se suggerirlo o meno.
Poi, però, la scrittura semplice e profonda di Gotto mi ha coinvolta e mi sono detta “perché no?”.
Non c’è nulla di sbagliato nel lasciarsi condurre nel viaggio della lettura, che è anche un viaggio dentro se stessi, che porta a chiedersi “ciò che sto vivendo è davvero quel che voglio per me? Riesco realmente a godermi il “qui e ora”?”.
E non importa se, per mille ragioni diverse, non deciderai mai di lasciare tutto e partire, perché l’importante non è questo. Quel che conta è che tu faccia il possibile per godere al meglio della tua vita, cogliendone il senso e l’importanza, e che tu sia soddisfatto di come la stai vivendo.
E ricorda, “la vita non va sempre come l’abbiamo pianificata… è una scoperta improvvisa, ma le sorprese non sempre sono negative, come pensano in tanti”.
📖 Come una notte a Bali
✒️ Gianluca Gotto
📚 Mondadori
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